Quest'anno il diritto di voto (per gli uomini) in Italia compie 160 anni. Il voto è nato per dare la possibilità agli elettori di scegliere il futuro del proprio Paese. Io non vedo nessun futuro per il mio Paese nelle persone che si candidano a vincere questa tornata elettorale se non qualche piccola eccezione (comunque non forte abbastanza da riuscire a governare da sola). Come si legge nel post di Beppe, il voto non serve più a noi elettori ma a loro eletti... Dal Blog: "il ritorno economico (dei candidati) è indubbio 25.000 euro al mese, la pensione dopo due anni e mezzo, le auto blu e, solo per i trasgressivi, coca e puttane e gli elicotteri dell'Aeronautica Militare".
Cosa direbbero di questo Paese tutte le grandi persone che si sono battute e sono morte per darci la possibilità di votare? Io penso che, in questo marciume politico, sarebbero le prime a non andare a votare. Penso che preferirebbero non utilizzare il diritto al voto conquistato con così tanta fatica, non perchè se ne fregano del loro Paese o perchè non l'hanno a cuore, ma per dare un segnale forte alle istituzioni, all'Europa, al mondo. Per lanciare un grido che urli la profonda, evidente, spaccatura che c'è in Italia tra i proprietari (gli italiani) e i governanti (i politici).

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