
Il 25 marzo, infatti, in concomitanza con la festa religiosa dell’Annunciazione, si rinnovavano i contratti dei garzoni che lavoravano nei campi, o ne venivano assunti di nuovi, come testimoniano anche gli Statuti Estensi del 1460.
Se i ragazzi nelle case coloniche avevano perso la libertà di giocare, in compenso avevano trovato una tavola quasi sempre imbandita perché i contadini non avevano molta moneta, ma non pativano di certo nel mangiare. Salvo qualche eccezione i ragazzi venivano trattati bene per evitare che parlassero male dei loro padroni, facendoli sfigurare agli occhi della gente. Il giorno della Madonna dei garzoni si organizzava una festa e si ballava al suono dell'organino e della fisarmonica. Alla sera una grande braciolata e vino a volontà per tutti.
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